Dal comparto agricolo a quello della trasformazione agroalimentare, ma anche il tessile, l’edilizia, la farmaceutica: sono solo alcuni dei settori di impiego della canapa, pianta che nel secolo scorso in Italia rappresentava una delle colture predominanti. Grazie alle nuove tecnologie impiegate per la sua lavorazione, la canapa industriale sta riscoprendo un risveglio ovunque in Europa e nel mondo. Canapa Mundi a Roma, Canapa Expo a Milano, Canapa in Mostra a Napoli, Expo Canapa Sud a Catania: festival e fiere che offrono occasione di confronto sul tema e di scambio fra esperienze produttive si tengono da anni quasi in tutta Italia.
Calabria in Fiore nasce in un’area geografica dove l’assenza del dibattito e di eventi di promozione penalizza associazioni e imprese, e rischia di alimentare un oscurantismo miope e irrazionale. La legislazione sulla canapa – pianta criminalizzata per decenni – non è chiara a tutti. In Italia la coltivazione della “canapa sativa” è normata e promossa dalla Legge n.242 del 2 dicembre 2016. Le filiere della canapa, opportunamente finanziate e sostenute, creano impresa, economia, posti di lavoro. Per ridare slancio al comparto, presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali è stato di recente istituito il Tavolo Filiera della Canapa, che vede assieme 48 membri designati (i ministeri dell’Interno, della Salute, dello Sviluppo economico, della Difesa e dell’Ambiente nonché l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, le organizzazioni agricole, le associazioni e i portatori d’interesse del settore canapa, le università e gli Enti controllati del Mipaaf come Agea, Ismea e il Crea). Diverse regioni italiane si stanno muovendo per incentivare la canapicoltura: in Calabria è stata annunciata l’istituzione di un Distretto della canapa.
L’orientamento sta rapidamente mutando a livello planetario anche sulle politiche proibizioniste, che hanno prodotto danni senza apportare benefici: dagli Stati Uniti all’Europa, il proibizionismo cede il passo alla legalizzazione della marijuana (specie di canapa che l’ONU – con la svolta epocale dello scorso anno – ha finalmente rimosso dalla lista delle sostanze dannose dove era inserita dal 1961). Mentre altrove si legalizza per uso ricreativo, creando nuovi introiti per le casse degli Stati e togliendo guadagni alle mafie, in Italia la cannabis è legale dal 2006 solo per uso terapeutico e rimane proibita l’autoproduzione, seppure esistono 5/6 milioni di consumatori e diverse proposte di legge.
Calabria in Fiore mira a consolidare il legame fra saperi accademici e popolari, fra saperi tradizionali e innovativi, fra vecchie e nuove generazioni; a incoraggiare nuovi lavori e nuova economia in settori dalle forti potenzialità per le caratteristiche intrinseche del territorio calabrese; a incrementare la filiera della canapa calabrese mettendo in rete ricercatori, produttori, associazioni del territorio; a diffondere comportamenti “green” fra i giovani evidenziando lo stretto rapporto esistente fra l’uomo e la natura.
Giuseppe Maria Galanti – Giornale di Viaggio in Calabria (1792), a cura di Luca Addante, Rubbettino, Soveria Mannelli 2008